La Rivoluzione al Punto Zero
hijab butch blues
Lamya vive in Medio Oriente, ha quattordici anni e una cotta per la sua insegnante, si annoia terribilmente, vorrebbe sparire, si sente fuori posto. Fino a quando, leggendo un passo del Corano, tutto cambia, perché Lamya si rende conto che anche Maria di Nazareth era disinteressata agli uomini, proprio come lei. Inizia allora a rileggere il Corano mettendolo in relazione con le sue esperienze, desideri e il suo coming out. Lamya costruisce un po’ alla volta la sua identità di donna migrante, musulmana e queer, e i rapporti con la comunità a cui appartiene.
Questo memoir intimo e toccante, che va dall’infanzia della protagonista al trasferimento negli Stati Uniti per l’università, fino all’età adulta, racconta una storia universale di formazione e di autodeterminazione, che abbatte luoghi comuni e barriere culturali.
Il libro, vincitore dello Stonewall Book Award, è il primo del progetto voci kwir, che accoglie voci autoriali queer dall’area mediorientale, nordafricana e delle diaspore, per superare stereotipi identitari e condividere visioni di liberazione, con la direzione editoriale di Cecilia Dalla Negra e Paola Rivetti.
nera con forme
lei che mi ha liberata
manifesto pisolini
Una storia familiare come tante: figlia della classe operaia, Virginia Cafaro non ha mai visto i genitori riposare davvero, nel senso di godersi momenti di ozio, relax e sonno. Ma nemmeno lei era mai riuscita a dare un nome a quel mostro che, da sempre, le impediva di schiacciare un pisolino senza sentirsi in colpa, ovvero il capitalismo cronofago.
Con una prospettiva inedita e singolare, questa bussola ci spinge a rivendicare il diritto al riposo, intersecando analisi sociologiche con l’esperienza quotidiana. Partendo dai lati oscuri dello scrolling, fino alla procrastinazione della buonanotte e prendendo spunto dal comportamento dei porcellini d’India, l’autrice ci porta a indagare il lato femminista del riposo e a rivendicarlo come un atto rivoluzionario rispetto al tentativo costante dell’ipercapitalismo di ingurgitare fino all’ultimo minuto del nostro tempo.