Società

Metal Theory

Metal Theory

I metalli sono elementi malleabili, che si prestano a infiniti usi, manipolazioni e ibridazioni, eppure in ogni sua forma, manifestazione e trasformazione il metallo rimane inconfondibile nella sua estraneità, nel suo apparire alieno rispetto a noi creature organiche, mortali ed effimere.

È per questo che il metal si chiama così: è un genere musicale primordiale, sovversivo, anarchico, che trova la sua essenza nel discostarsi dalla propria matrice, nella rottura continua, nello stridore, e nella deformazione, eppure rimane inconfondibile.

Il filosofo Mark Fisher ha definito il metal un genere «saturo di metafisica». Gli unici approcci possibili per accostarsi al metal sono infatti quello mistico e quello filosofico.

In Metal theory, in nove, tra autori e autrici, colgono la sfida concettuale posta dal genere dionisiaco per eccellenza: oltre la critica musicale, oltre la concettualizzazione filosofica, in un viaggio attraverso temi e immaginari inquietanti, sostanze psicotrope, possessioni demoniache, volumi al limite del danno auricolare, narrative ultraviolente, deliri megalomani ed estatiche celebrazioni del male.

Se, per usare le loro parole, «pensare il metal equivale ad andare alla deriva», i curatori di questa raccolta, Claudio Kulesko e Gioele P. Cima conducono una compagnia del metallo oltre le colonne d’ercole della critica musicale, per tradurre l’esperienza sonica estrema in un’esperienza di lettura altrettanto radicale.

21,90 
Dieci miti su Israele

Dieci miti su Israele

I Dieci miti su Israele sono dieci narrazioni storiche costruite per legittimare la fondazione di Israele in Palestina e il mantenimento di un’occupazione brutale. Dieci pilastri che affondano nel nazionalismo e nell’imperialismo europei, e, fatto apparentemente paradossale, nell’antisemitismo. Con le armi della storiografia lo studioso ebreo israeliano Ilan Pappé confuta a uno a uno i dieci miti, attraversando le varie fasi del progetto sionista a partire dalle prime colonie del 19° secolo fino a oggi. Ci guida all’interno di una questione in cui riconosciamo i problemi più urgenti del nostro tempo: l’utilizzo di un discorso razziale per alimentare un regime coloniale, l’avanzata dell’estrema destra e dell’islamofobia, la guerra per il potere di tramandare la memoria storica e le sue fonti. La ricerca di una soluzione ci spinge allora ad aprire gli occhi sulle ferite aperte della nostra società.
16,00 
Oltre la fabbrica dell’esclusione

Oltre la fabbrica dell’esclusione

Nella visione dominante il carcere rappresenta uno strumento indispensabile al corretto funzionamento della società. Il suo ruolo di istituzione d’ordine ne garantisce la longevità e l’immutabilità, rendendo sostanzialmente impossibile metterne in discussione l’esistenza. In realtà, una volta dismesse le lenti deformate attraverso cui guardiamo il sistema detentivo, possiamo renderci conto che quest’ultimo, oltre a essere uno spazio di segregazione e violenza, è produttore di insicurezza sociale. Non soltanto poiché per molti detenuti il carcere si trasforma in “una scuola a delinquere”, ma soprattutto perché, costituendo la risposta principale alla marginalità, esso diventa uno scudo dietro cui nascondere la completa latitanza dello stato nelle politiche sociali. Il libro di Ludovica Cherubini Scarafoni ricostruisce l’origine dell’istituzione detentiva: lo fa mostrando la sua reale funzione e analizzando la composizione e la condizione della popolazione reclusa, mostrando il carcere per quello che è realmente. Di fronte a questa fabbrica di pregiudizio, sofferenza e ingiustizia, l’abolizionismo ci appare l’unica autentica alternativa.
15,00 
Verbalità Operaia – Poesie 2005/2007

Verbalità Operaia – Poesie 2005/2007

Dopo almanacchi, saggi brevi e un romanzo abbiamo deciso di dare spazio all’interno del nostro progetto editoriale anche a una raccolta di poesie. Verbalità operaia è un insieme di componimenti, perlopiù inediti, realizzati da Paolo Vinti, in arte Paul Beathens. Filosofo di strada, poeta raffinato, intellettuale sui generis, Paolo Vinti è stato per anni una delle figure meno ordinarie e più importanti del panorama politico e culturale perugino. Un personaggio leggendario, proiettato in una dimensione globale dell’agire politico e al tempo stesso profondamente legato alla sua città, che ritroviamo molte delle sue sfaccettature all’interno di questa raccolta poetica.Le poesie che leggerete in questa raccolta sono state scritte utilizzando una macchina da scrivere senza inchiostro. Le parole impresse su foglio bianco sono state poi trascritte da compagni e familiari, che hanno cercato nei casi in cui il testo risultava di difficile comprensione di renderlo secondo le inclinazioni dell’autore.
38,00