Libri

Lo sguardo delle piante

Lo sguardo delle piante

Il passato e il presente estrattivista dell’Amazzonia s’intrecciano a formare un’atmosfera sospesa, inquietante e lisergica, in questo romanzo di Edmundo Paz Soldan, tra gli autori più importanti di narrativa di speculazione boliviana e dell’America Latina.In fuga da uno scandalo, il protagonista della storia si rifugia in un laboratorio dove si stanno portando avanti esperimenti misteriosi. Con l’intento di sviluppare il videogioco più avanzato di realtà virtuale, una squadra guidata dal carismatico dottor Dunn cerca di riprodurre gli effetti allucinogeni di un’antica pianta conosciuta come “alita del cielo”. Ben presto, però, tra i due si scatena un oscuro duello in cui è difficile capire chi abbia di più da nascondere.Edmundo Paz Soldán riesce ad amalgamare un’ampia gamma di motivi letterari per porre domande urgenti sul nostro tempo, in cui il potere seduttivo degli “schermi” sembra intrappolarci con le sue promesse di soddisfazione e di appagamento.Edmundo Paz Soldán è nato nel 1967 a Cochabamba, in Bolivia. Nel 1997 ha conseguito il dottorato in Letteratura latinoamericana presso l’Università della California, Berkeley, e dallo stesso anno è professore di Letteratura latinoamericana alla Cornell University. È autore, tra gli altri, dei romanzi Río fugitivo (1998), La materia del deseo (2001), Sueños Digitales (2001), El delirio de Turing (2003), Palacio Quemado (2006), Los vivos y los muertos (2009) e Norte (2011); e di antologie di racconti  come Las máscaras de la nada (1990), Desapariciones (1994) e Amores imperfectos (1998). Ha co-curato i libri Se Habla Español (2000) e Bolaño Savage (2008). Le sue opere sono state tradotte in nove lingue e gli è stato assegnato il Premio Juan Rulfo per il racconto “Dochera” (1997) e il Premio Nazionale del Romanzo in Bolivia (2002). Ha ricevuto la borsa di studio della Fondazione Guggenheim (2006). Attualmente collabora con diversi media, tra cui i giornali El País, La Tercera e El Deber, e le riviste Label Negra, Qué Pasa (Cile) e Letras Libres.
17,00 
Avrai i miei occhi

Avrai i miei occhi

Milano è una mappa che non leggerò. Da qui si vedono il centro e il confine, e non si riesce a guadagnare il senso di quel che è accaduto. Penso a te, alla tua casa, alla tua storia. Penso a quello che vorrei. Penso che sono vecchia. Penso che a volte non sarebbe male essere solo una cosa. Funzionante e perfetta. E senza pensieri.

È inverno a Milano, la più fredda delle stagioni, nella più desolata delle città. Ma non c’è mai una stagione giusta per indagare su un mucchio di cadaveri di donne abbandonato come spazzatura alla periferia dei campi industriali. Donne? Persone? O piuttosto cavie, cloni, cose? È quello che si chiede Nigredo, chiamato a investigare, a cercare una verità, e quindi ad attraversare i muri che dividono, separano, proteggono Milano dal deserto civile in cui la città è immersa. Ma quando c’è un muro, c’è sempre qualcuno capace di valicarlo, e Olivia a bordo del suo taxi lo sa bene. Lei conosce Nigredo da tempo. Il loro legame è molto più profondo di quanto lui si immagini. Olivia e Nigredo, anime gemelle, sopravvissuti a tempi migliori, a tempi diversi, non sono pronti ad arrendersi all’età e alla devastazione che li circonda. Vivono quasi sospesi ancora in cerca di attimi di bellezza, e di un’idea di giustizia diversa da quella immaginata dal Potere.

Tra noir e distopia, la fantascienza di Nicoletta Vallorani si muove elegante ed esplosiva tra le crepe di una città reduce di un’epoca che ne ha decretato il collasso. Milano è morta. Viva Milano.

13,90 
Ecco come continuare a vivere

Ecco come continuare a vivere

Una giovane che ascolta un’anziana, tazzine di latta in mano, l’odore del tangawizi, il tepore che si diffonde e scompare col tempo. Viaggiare nelle storie tra adesso e allora."

Il mondo di Nyokabi viene travolto dal suicidio di suo fratello Baraka. Mentre lei cerca di darsi una spiegazione ed elaborare la perdita interrogandosi inutilmente sulle cause della tragedia, una vecchia zia, emarginata dalla famiglia, le offre un modo per ritornare indietro nel tempo, per ritrovare Baraka, per cercare di salvarlo. Mantenere in vita il fratello diverrà l’unico obiettivo di Nyokabi, anche se i suoi tentativi la porteranno a scoprire che viaggiare nel tempo ha un prezzo, e sfidare il passato non è privo di conseguenze.Ecco come continuare a vivere è una novella sui viaggi nel tempo che tratta di salute mentale, di dolore, di elaborazione del lutto. Ma è anche una storia d’amore e di speranza in un mondo che non ne concede molta.Ecco come continuare a vivere ha rivelato al mondo il talento autoriale di Shingai Njeri Kagunda che con questa novella è stata finalista agli Ignyte Awards.
13,90 
Libellule nella rete

Libellule nella rete

"Quella ragazza viveva nei punti di sospensione come se fossero qualcosa da toccare, si muoveva e viveva in una realtà diversa."

Il mondo dopo la catastrofe è pulito, efficiente, produttivo. Sistemi di comunicazione integrati garantiscono benessere e sicurezza, la privacy è tutelata dalla legge e valutazioni eseguite da intelligenze artificiali rendono più smart e green l’organizzazione sociale.

In città Rei vive una vita ordinaria da microinfluencer, pubblica contenuti sulla sostenibilità ambientale per la piattaforma del gruppo AGM. Chiara è un’amministratrice di sistema in una comunità autonoma di montagna, dove i mer, esseri eccentrici, convivono pacificamente con gli abitanti.

La frequentazione di una stanza protetta conduce Rei in scuole non convenzionali, feste clandestine, negli angoli nascosti di una società non omologata. Nel frattempo, lontano dalla città, Chiara fa i conti con il suo passato tra boschi e campi soleggiati, percorsi da ragazzi irrequieti. Destinate a incontrarsi, le due donne dovranno mettere in discussione le proprie certezze 
per affrontare una trasformazione inevitabile.

Tra Black Mirror e solarpunk, Libellule nella rete indaga il ruolo delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale in un mondo post catastrofe climatica, interrogandosi su cosa, oggi, intendiamo per libertà.

15,90 
nera con forme

nera con forme

Decostruire gli stereotipi che abbiamo interiorizzato è un percorso complesso e, per farlo, servono narrazioni inedite. Marianna the Influenza, con questo saggio autobiografico, tenta l’impresa raccontando del suo corpo nero e grasso, in un contesto razzista e grassofobico. Nel suo percorso di consapevolezza affronta temi cruciali: stigmatizzazione dei corpi, colonialismo, colorismo, razzializzazione, diet culture, privilegio, tokenismo e tossicità della body positivity. L’autrice, sbriciolando la torta a strati della discriminazione, ci offre un approccio nuovo: la body consciousness, ovvero la consapevolezza di avere un corpo grasso in una società grassofobica. Perché il problema non è come siamo fatte, ma la società che ci dice come dovremmo essere. Marianna the Influenza, con tono sarcastico e informale, ci mostra come l’intersezionalità sia l’unico modo sostenibile e non escludente per comprendere e cambiare la realtà. Un prezioso glossario e i qrcode per ascoltare le playlist “Fotoniche” dell’autrice impreziosiscono questo volume, strabordante di idee ed esperienze per immaginari nuovi.
14,00 
lei che mi ha liberata

lei che mi ha liberata

In questo commovente memoir, per la prima volta tradotto in Italia, Maya Angelou, grande scrittrice e poeta afroamericana, racconta la sua vita attraverso la lente del suo rapporto con la madre, Vivian Baxter. Se Maya conduce una vita che sembrano cento (ragazza madre a 17 anni, cuoca, ballerina, intellettuale e attivista per i diritti civili con Martin Luther King), la madre non è da meno. Cresciuta in un contesto violento, donna fuori dagli schemi, proprietaria di un casinò, Vivian è stata anche la prima donna nera ufficiale della Marina mercantile. Il racconto, che inizia con la ferita dell’abbandono di Maya alle cure della nonna, si evolve per raccontare una relazione tra madre e figlia basata su sorellanza, perdono e rispetto reciproco. Sullo sfondo, gli Stati Uniti del Ku klux klan, del proibizionismo e delle lotte per i diritti civili degli afroamericani. 
18,00 
manifesto pisolini

manifesto pisolini

Una storia familiare come tante: figlia della classe operaia, Virginia Cafaro non ha mai visto i genitori riposare davvero, nel senso di godersi momenti di ozio, relax e sonno. Ma nemmeno lei era mai riuscita a dare un nome a quel mostro che, da sempre, le impediva di schiacciare un pisolino senza  sentirsi in colpa, ovvero il capitalismo cronofago. 

Con una prospettiva inedita e singolare, questa bussola ci spinge a rivendicare il diritto al riposo, intersecando analisi sociologiche con l’esperienza quotidiana. Partendo dai lati oscuri dello scrolling, fino alla procrastinazione della buonanotte e prendendo spunto dal comportamento dei porcellini d’India, l’autrice ci porta a indagare il lato femminista del riposo e a rivendicarlo come un atto rivoluzionario rispetto al tentativo costante dell’ipercapitalismo di ingurgitare fino all’ultimo minuto del nostro tempo. 

12,00 
¡No Pasaràn!

¡No Pasaràn!

Quando, accerchiati dalle soverchianti forze nemiche, i combattenti delle brigate internazionali accorsi a difendere la libertà della Spagna abbracciarono il fucile a guardia delle barricate, le loro uniche, vere armi furono, al di là di un coraggio eccezionale, uno spirito di sacrificio senza precedenti e uno slogan formidabile: “¡No pasarán!” – “Non passeranno!”.Dalla Penisola Iberica, il grido rivoluzionario di Dolores Ibárurri fu la scintilla capace di incendiare un’immensa prateria europea, attraversando, insieme agli anni bui della seconda guerra mondiale e del dilagare del nazifascismo, popoli e nazioni, uniti dalla comune appartenenza di classe nella lotta senza quartiere che ancora si combatte contro i tentativi delle camice nere e brune di tornare sulla scena della storia.Testo di insuperata passione politica e civile, esempio luminoso di militanza, ¡No pasarán! è un memorabile repertorio di pensiero e azione antifascista grazie alla capacità dell’autrice di parlare al popolo, per il popolo e con il popolo: l’unico argine contro il quale le orde di fascisti con il manganello o con il doppiopetto saranno sempre destinate a infrangersi.
12,00 
Amore e rivoluzione

Amore e rivoluzione

Figlia di un generale zarista, Aleksandra M. Kollontaj è giovanissima quando, insieme al matrimonio, rifiuta la vita che la sua famiglia ha immaginato per lei.Si tratta del primo di un’infinita serie di atti di ribellione con i quali la Kollontaj – nemica giurata delle istituzioni patriarcali – coniuga la propria determinazione rivoluzionaria con la necessità di sconvolgere radicalmente quello schema di oppressione capace di riprodursi nel rapporto tra capitale e lavoro così come nel rapporto tra i generi.Oratrice di rara potenza, la Kollontaj, nel corso della sua vita, è ovunque il popolo sarà capace di organizzarsi per spezzare le catene che lo opprimono, a cominciare dalla Russia della sollevazione operaia e contadina, dove è tra gli artefici della Rivoluzione d’Ottobre e della costituzione bolscevica: uno dei primi testi capace di recepire le battaglie per i diritti delle donne, a cominciare dalle questioni del divorzio e dell’aborto.Con le sue “Idee di una comunista sessualmente emancipata”, Aleksandra M. Kollontaj rende in prima persona una testimonianza capace di proiettare nel futuro un nuovo concetto di amore e di lotta, di impegno rivoluzionario e irriducibile passione per la libertà.
12,00 
Arcella n° 13

Arcella n° 13

Padova, mentre gli anni ottanta sembrano stentare a decollare, gli anni settanta hanno ancora molto da dire. E, insieme a loro, ad avere molto da dire e da fare c’è un nutrito gruppo di ragazze e ragazzi, protagonisti di un nugolo indistricabile di lotte e di sogni, di notti brave e di manifestazioni niente affatto autorizzate, di iniziative che mettono il quartiere di origine al centro del mondo e di aspirazioni a cui persino il mondo sembra andare troppo stretto. Tra di loro, la voce narrante di Arcella n. 13 ha la ventura di ritrovarsi al centro della famigerata inchiesta dell’11 marzo 1980: uno dei vari “teoremi” con cui la magistratura rispondeva a una generazione in grado di mettere in difficoltà l’ordine prestabilito delle cose. Il prezzo da pagare, dopo una serie di arresti eseguiti alle prime luci dell’alba, coincide con il carcere e, quindi, con la rinuncia alla propria libertà. Ma dietro e dentro il racconto di questa esperienza emblematica, si agita l’amarezza di un prezzo ancora più alto: una sconfitta, a detta di molti osservatori niente affatto disinteressati. In ogni caso un luogo da cui ripartire, verso la necessità di nuovi cambiamenti e di appuntamenti con la storia impossibili da rimandare ancora.
15,00 
Diventare cagna

Diventare cagna

Quando si parla di “transfemminismo” spesso non si riesce a riportare la complessità del mondo di cui si sta parlando. Se poi la scena di cui si parla è quella proletaria dei bassifondi di mezza Europa lo spettacolo è assicurato!Sboccata, irriverente, anarchica: con Diventare cagna, Itziar Ziga dà sfogo alla voce delle ultime e degli ultimi, del femminismo da strada, delle reiette e dei prostituti, sputando in faccia a ogni perbenismo, progressista o conservatore che sia. Le cagne se la ridono dei codici dei ricchi, dei borghesi, ma anche del gay riconvertito in caporeparto o della lesbica discreta e laboriosa. Itziar Ziga e le sue cagne latrano sguaiatamente delle loro borse di Prada mezze vuote e delle loro facce spaventate di fronte alla crisi. Le cagne la cavalcano la crisi, perché la crisi è l’unico stile di vita che conoscono.A distanza di più di dieci anni dalla sua prima pubblicazione in lingua spagnola, torna in Italia Diventare cagna, il libro-manifesto che ha ispirato migliaia di persone in tutto il mondo. 
17,90 
Antropologia per Intelligenze Artificiali

Antropologia per Intelligenze Artificiali

ChatGPT, Midjourney, Dall-E… Senza preavviso, il pubblico mainstream è piombato in una nuova era: quella delle Intelligenze Artificiali. Ma mentre il mondo affronta la rivoluzione delle macchine intelligenti, gli esperti si trovavano già da tempo di fronte a una serie di sfide che vanno oltre la tecnologia stessa. I pregiudizi e i bias che affliggono le IA non sono semplicemente il risultato di algoritmi imperfetti, ma riflettono le peculiarità culturali delle società.

Come possiamo affrontare questi problemi? Come possiamo creare intelligenze artificiali più etiche, inclusive e culturalmente consapevoli? E soprattutto, di quale cultura le macchine devono avere consapevolezza?

Con Antropologia per Intelligenze Artificiali, Filippo Lubrano ci guida in un viaggio che intreccia antropologia e intelligenza artificiale, mostrandoci come il riconoscimento e la comprensione dei diversi contesti culturali e sociali siano fondamentali per il futuro delle macchine e della stessa umanità.

19,90