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Libellule nella rete

Libellule nella rete

"Quella ragazza viveva nei punti di sospensione come se fossero qualcosa da toccare, si muoveva e viveva in una realtà diversa."

Il mondo dopo la catastrofe è pulito, efficiente, produttivo. Sistemi di comunicazione integrati garantiscono benessere e sicurezza, la privacy è tutelata dalla legge e valutazioni eseguite da intelligenze artificiali rendono più smart e green l’organizzazione sociale.

In città Rei vive una vita ordinaria da microinfluencer, pubblica contenuti sulla sostenibilità ambientale per la piattaforma del gruppo AGM. Chiara è un’amministratrice di sistema in una comunità autonoma di montagna, dove i mer, esseri eccentrici, convivono pacificamente con gli abitanti.

La frequentazione di una stanza protetta conduce Rei in scuole non convenzionali, feste clandestine, negli angoli nascosti di una società non omologata. Nel frattempo, lontano dalla città, Chiara fa i conti con il suo passato tra boschi e campi soleggiati, percorsi da ragazzi irrequieti. Destinate a incontrarsi, le due donne dovranno mettere in discussione le proprie certezze 
per affrontare una trasformazione inevitabile.

Tra Black Mirror e solarpunk, Libellule nella rete indaga il ruolo delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale in un mondo post catastrofe climatica, interrogandosi su cosa, oggi, intendiamo per libertà.

15,90 
Linguaggio inclusivo ed esclusione di classe

Linguaggio inclusivo ed esclusione di classe

Quante volte sentiamo dire che cambiando le parole che usiamo cambieremo il mondo? Spesso ci abbiamo creduto, e forse ci crediamo ancora. Ma nonostante tutti gli sforzi il potere di trasformare la realtà e l’immaginario resta nelle mani di chi ha sempre avuto privilegi. Brigitte Vasallo mostra le strategie di adattamento di chi non ha ereditato nulla e si ritrova, come un errore nel sistema, a produrre cultura. Le sue riflessioni ridisegnano il rapporto tra le parole e le cose nell’epoca in cui il linguaggio è la merce per eccellenza. Un’epoca capace di tendere trappole proprio a chi cerca l’emancipazione attraverso le parole.
14,00 
Lo sguardo delle piante

Lo sguardo delle piante

Il passato e il presente estrattivista dell’Amazzonia s’intrecciano a formare un’atmosfera sospesa, inquietante e lisergica, in questo romanzo di Edmundo Paz Soldan, tra gli autori più importanti di narrativa di speculazione boliviana e dell’America Latina.In fuga da uno scandalo, il protagonista della storia si rifugia in un laboratorio dove si stanno portando avanti esperimenti misteriosi. Con l’intento di sviluppare il videogioco più avanzato di realtà virtuale, una squadra guidata dal carismatico dottor Dunn cerca di riprodurre gli effetti allucinogeni di un’antica pianta conosciuta come “alita del cielo”. Ben presto, però, tra i due si scatena un oscuro duello in cui è difficile capire chi abbia di più da nascondere.Edmundo Paz Soldán riesce ad amalgamare un’ampia gamma di motivi letterari per porre domande urgenti sul nostro tempo, in cui il potere seduttivo degli “schermi” sembra intrappolarci con le sue promesse di soddisfazione e di appagamento.Edmundo Paz Soldán è nato nel 1967 a Cochabamba, in Bolivia. Nel 1997 ha conseguito il dottorato in Letteratura latinoamericana presso l’Università della California, Berkeley, e dallo stesso anno è professore di Letteratura latinoamericana alla Cornell University. È autore, tra gli altri, dei romanzi Río fugitivo (1998), La materia del deseo (2001), Sueños Digitales (2001), El delirio de Turing (2003), Palacio Quemado (2006), Los vivos y los muertos (2009) e Norte (2011); e di antologie di racconti  come Las máscaras de la nada (1990), Desapariciones (1994) e Amores imperfectos (1998). Ha co-curato i libri Se Habla Español (2000) e Bolaño Savage (2008). Le sue opere sono state tradotte in nove lingue e gli è stato assegnato il Premio Juan Rulfo per il racconto “Dochera” (1997) e il Premio Nazionale del Romanzo in Bolivia (2002). Ha ricevuto la borsa di studio della Fondazione Guggenheim (2006). Attualmente collabora con diversi media, tra cui i giornali El País, La Tercera e El Deber, e le riviste Label Negra, Qué Pasa (Cile) e Letras Libres.
17,00 
Lundiluna Pompon

Lundiluna Pompon

Una bambola di lana magicamente prende vita in una notte di luna piena. I pompon colorati del suo vestito si trasformeranno in bambole ed elfi che, insieme ad altri esseri della foresta, saranno i suoi fedeli compagni di gioie e avventure. È una storia di vita, amicizia, solidarietà e mutuo aiuto.
14,00 
manifesto pisolini

manifesto pisolini

Una storia familiare come tante: figlia della classe operaia, Virginia Cafaro non ha mai visto i genitori riposare davvero, nel senso di godersi momenti di ozio, relax e sonno. Ma nemmeno lei era mai riuscita a dare un nome a quel mostro che, da sempre, le impediva di schiacciare un pisolino senza  sentirsi in colpa, ovvero il capitalismo cronofago. 

Con una prospettiva inedita e singolare, questa bussola ci spinge a rivendicare il diritto al riposo, intersecando analisi sociologiche con l’esperienza quotidiana. Partendo dai lati oscuri dello scrolling, fino alla procrastinazione della buonanotte e prendendo spunto dal comportamento dei porcellini d’India, l’autrice ci porta a indagare il lato femminista del riposo e a rivendicarlo come un atto rivoluzionario rispetto al tentativo costante dell’ipercapitalismo di ingurgitare fino all’ultimo minuto del nostro tempo. 

12,00 
Matilde Serao. La voce di Napoli

Matilde Serao. La voce di Napoli

La biografia della prima donna fondatrice di quotidiani in ItaliaIl racconto a fumetti di una figura pionieristica che ha segnato il mondo del giornalismo e ha svelato la bellezza e la complessità della città che amava.Matilde Serao è un omaggio alla vita della celebre giornalista e romanziera, fondatrice di più quotidiani insieme al marito Edoardo Scarfoglio, tra cui il longevo Il Mattino nel 1892 e, dopo la loro separazione, Il Giorno nel 1904. Attraverso illustrazioni dettagliate, il fumetto segue la protagonista durante i giorni del risveglio del Vesuvio nell’aprile del 1906, la più devastante eruzione vulcanica del XX secolo. La storia si snoda tra la redazione del suo giornale e i paesi dell’area vesuviana dove Donna Matilde, da cronista audace e caparbia, va per documentare con accuratezza la scoperta del volto brutale e spietato del vulcano che guarda Napoli. Il fumetto, nel ripercorrere i momenti principali della sua vita, dalla prima inchiesta di successo, “Il ventre di Napoli”, alle avventure editoriali con il marito, fino al tradimento subìto e alla tragedia che segnò definitivamente la rottura del loro sodalizio sentimental-professionale, fa emergere i tratti distintivi della sua personalità: l’amore per Napoli, la tenacia di affermarsi in un mondo maschile e la capacità di scrivere senza sosta e degli argomenti più disparati. Una biografia straordinaria che evidenzia il profondo legame di Matilde Serao con il popolo napoletano e la sua indomabile passione nell’osservare, ascoltare e testimoniare la vita di chi ha abitato il suo tempo che le ha permesso di aprire una strada lasciata in eredità a tutte le giornaliste italiane.
18,50 
Metal Theory

Metal Theory

I metalli sono elementi malleabili, che si prestano a infiniti usi, manipolazioni e ibridazioni, eppure in ogni sua forma, manifestazione e trasformazione il metallo rimane inconfondibile nella sua estraneità, nel suo apparire alieno rispetto a noi creature organiche, mortali ed effimere.

È per questo che il metal si chiama così: è un genere musicale primordiale, sovversivo, anarchico, che trova la sua essenza nel discostarsi dalla propria matrice, nella rottura continua, nello stridore, e nella deformazione, eppure rimane inconfondibile.

Il filosofo Mark Fisher ha definito il metal un genere «saturo di metafisica». Gli unici approcci possibili per accostarsi al metal sono infatti quello mistico e quello filosofico.

In Metal theory, in nove, tra autori e autrici, colgono la sfida concettuale posta dal genere dionisiaco per eccellenza: oltre la critica musicale, oltre la concettualizzazione filosofica, in un viaggio attraverso temi e immaginari inquietanti, sostanze psicotrope, possessioni demoniache, volumi al limite del danno auricolare, narrative ultraviolente, deliri megalomani ed estatiche celebrazioni del male.

Se, per usare le loro parole, «pensare il metal equivale ad andare alla deriva», i curatori di questa raccolta, Claudio Kulesko e Gioele P. Cima conducono una compagnia del metallo oltre le colonne d’ercole della critica musicale, per tradurre l’esperienza sonica estrema in un’esperienza di lettura altrettanto radicale.

21,90 
nera con forme

nera con forme

Decostruire gli stereotipi che abbiamo interiorizzato è un percorso complesso e, per farlo, servono narrazioni inedite. Marianna the Influenza, con questo saggio autobiografico, tenta l’impresa raccontando del suo corpo nero e grasso, in un contesto razzista e grassofobico. Nel suo percorso di consapevolezza affronta temi cruciali: stigmatizzazione dei corpi, colonialismo, colorismo, razzializzazione, diet culture, privilegio, tokenismo e tossicità della body positivity. L’autrice, sbriciolando la torta a strati della discriminazione, ci offre un approccio nuovo: la body consciousness, ovvero la consapevolezza di avere un corpo grasso in una società grassofobica. Perché il problema non è come siamo fatte, ma la società che ci dice come dovremmo essere. Marianna the Influenza, con tono sarcastico e informale, ci mostra come l’intersezionalità sia l’unico modo sostenibile e non escludente per comprendere e cambiare la realtà. Un prezioso glossario e i qrcode per ascoltare le playlist “Fotoniche” dell’autrice impreziosiscono questo volume, strabordante di idee ed esperienze per immaginari nuovi.
14,00 
Occhi d’acqua

Occhi d’acqua

Arriva in Italia l’opera di una tra le autrici Nere contemporanee più rilevanti, la brasiliana Conceiçao Evaristo, con la raccolta Occhi d’acqua, nella traduzione di Francesca De Rosa. Un viaggio per racconti brevi che ci porta nel cuore della comunità afrobrasiliana, con storie che partono dal tessuto urbano della favela e si intersecano tra povertà e violenza urbana, sulla corda tesa tra la vita e la morte. Un’opera che dà pieno corpo alla peculiare escrevivência, concetto coniato dall’autrice stessa per descrivere il fitto intreccio tra scrittura e vissuto, non solo individuale ma comunitario, e ancorato alla storia del popolo a cui appartiene. Racconti fatti di infanzia, di vita adulta, di mascolinità Nera anche se il vero protagonista dell’opera è l’universo variegato della donna Nera. Fiumi di sentimenti bagnano le pagine, vite ai margini tra fame, povertà, violenza e abusi. Sono le memorie del passato che solcano il terreno del presente, quel passato che non passa e che condiziona ancora oggi le vite Nere in una società che resta profondamente schiavista e ricolma di strutturale violenza razziale. Ma sono anche le storie di speranza, quelle delle guerriere di vita che trovano rifugio nella parola parlata, condita dal suono e dal ritmo e poi scritta. Le memorie salate sopravvissute da una parte all’altra dell’Atlantico, i saperi ancestrali delle yabás custoditi da secoli nel variegato e prezioso bagaglio culturale della comunità afrobrasiliana.
15,00 
Oltre la fabbrica dell’esclusione

Oltre la fabbrica dell’esclusione

Nella visione dominante il carcere rappresenta uno strumento indispensabile al corretto funzionamento della società. Il suo ruolo di istituzione d’ordine ne garantisce la longevità e l’immutabilità, rendendo sostanzialmente impossibile metterne in discussione l’esistenza. In realtà, una volta dismesse le lenti deformate attraverso cui guardiamo il sistema detentivo, possiamo renderci conto che quest’ultimo, oltre a essere uno spazio di segregazione e violenza, è produttore di insicurezza sociale. Non soltanto poiché per molti detenuti il carcere si trasforma in “una scuola a delinquere”, ma soprattutto perché, costituendo la risposta principale alla marginalità, esso diventa uno scudo dietro cui nascondere la completa latitanza dello stato nelle politiche sociali. Il libro di Ludovica Cherubini Scarafoni ricostruisce l’origine dell’istituzione detentiva: lo fa mostrando la sua reale funzione e analizzando la composizione e la condizione della popolazione reclusa, mostrando il carcere per quello che è realmente. Di fronte a questa fabbrica di pregiudizio, sofferenza e ingiustizia, l’abolizionismo ci appare l’unica autentica alternativa.
15,00 
Orso. Scritti dalla Siria del Nord-Est

Orso. Scritti dalla Siria del Nord-Est

Questo volume raccoglie gli scritti, le foto e le trascrizioni delle interviste di Lorenzo “Orso” Orsetti nel periodo della sua permanenza in Siria. Il nostro lavoro è consistito quasi esclusivamente nel raccogliere e ricomporre su carta quello che già altrove era stato pubblicato e raccolto da lui stesso o dai suoi amici e familiari, la cui fiducia e sostegno costanti ci hanno guidato e rassicurato in questo compito per noi di grandissima responsabilità. A queste persone, che portano avanti quotidianamente la lotta per la libertà dei popoli, va il nostro ringraziamento, e a Orso il nostro accorato saluto, e una promessa: saremo tempesta.
15,00 
Stasera faremo cadere il cielo

Stasera faremo cadere il cielo

Dall’estinzione raccontata da un punto di vista interspecie ai compromessi indispensabili per sopravvivere in una distopia; dai viaggi nel tempo alle intelligenze artificiali; dalla tossicità surreale di rapporti tesi tra desiderio e alienazione alle problematiche del doppio; dai piaceri ucronici all’esistenza di planari sincronici, i racconti di Stasera faremo cadere il cielo tentano una mappatura del nostro futuro da una prospettiva fantascientifica e queer del presente in cui siamo immersi. Questi gli spazi, i tempi e i corpi che costituiscono l’ossatura del volume ma non ne esauriscono la carica narrativa. Poiché nel loro insieme i racconti compongono un itinerario che nutre al suo interno un’aspirazione visionaria: quella di contribuire a innovare l’immaginario della narrativa di genere italiana con un’ottica queer e offrire a chi legge uno scorcio inedito su un mondo più libero.
15,90